Scilla-boom: Youtube, il libro, il film
"I fan mi fanno sentire Lady Gaga..."
Il 24enne romano, star dei video sul web con lo pseudonimo willwoosh, presenta la commedia romantica "10 regole far fare innamorare": "Ma non credo ancora di aver sfondato come attore, resterò sempre ancorato a internet". E quando presenta il suo volume in pubblico c'è sempre una folla in delirio
ROMA - Quarantacinque milioni di visualizzazioni per i suoi video, 230 mila iscritti al suo canale, 115 mila follower su Twitter e 30 mila fan su Facebook: il curriculum internettiano di Guglielmo Scilla, ventiquattrenne romano che da qualche anno posta i suoi minifilmati con lo pseudonimo willwoosh, fa paura. Una vera Youtube star, con schiere appassionati che lo venerano. E lui si dice stupito da tanta popolarità: "Ieri - racconta - ero alla Feltrinelli di Napoli a presentare il mio libro, c'era un'infinità di gente, per farmi vedere sono dovuto salire su un tavolo: come se fossi Lady Gaga...".
L'occasione per incontrarlo è la presentazione, al cinema Barberini di Roma, di 10 regole per fare innamorare: classica commedia romantica giovanile diretta da Cristiano Bortone, scritta dal regista insieme allo specialista del genere Fausto Brizzi, nelle sale dal 16 aprile. Di cui lui, Guglielmo, è assoluto protagonista. Eroe romantico e all'inizio un po' sfigato della storia, che perde la testa per una bella coetanea (Enrica Pintore): lo aiuteranno i suoi amici e suo padre, chirurgo plastico e donnaiolo interpretato da Vincenzo Salemme. E dopo l'anteprima, davanti ai cronisti e a un gruppo di ammiratori agguerriti, è Scilla - tshirt nera con disegnata pioggia gialla, felpa con le ali al posto del cappuccio - il più emozionato: aveva già recitato qualche mese fa in Matrimonio a Parigi, con Massimo Boldi, ma in un ruolo non di primissimo piano; questa invece è la sua prima prova da mattatore assoluto. In un contesto cinematografico molto tradizionale; diversissimo dallo stile dei suoi video - stralunati, ironici, leggeri e in qualche caso un po' cattivi, prese in giro dei problemi quotidiani di un ragazzo "normale". Insieme a qualche parodia.
Lui però nega che questo film sia un cambio di passo, una sorta di nuovo inizio: "Resterò sempre ancorato a YouTube - spiega - un luogo in cui succede di tutto, ti postano come commenti i peggiori insulti ma anche frasi come 'sono in chemioterapia e mi hai strappato un sorriso'. In occasioni come questa di oggi, invece, è più facile: qui viene solo la gente a cui piaci, non quelli che vorrebbero tirarti le cipolle. Ma dopo soli due film non penso di avere una carriera come attore: metti che divento ciccione, assomigliando ancora di più al grande Jack Black, e non mi chiama più nessuno. Io sono uno di quelli che dorme sotto il cuscino e non sopra il cuscino, per la paura di prendere botte: sono molto contento del cinema, per carità, ma è come carta in acqua. Improvvisamente si può dissolvere".
Il problema, prosegue ancora Guglielmo, è quello che tutti i ventenni italiani conoscono molto bene. "Sapete - dice - perché tanti ragazzi come me si buttano su YouTube? Perché siamo tutti precari, anzi molti nemmeno precari: dateci almeno il precariato, fatece lavorà. Molti vanno sul web perché non hanno altre strade da percorrere: è come una sorta di forno dove ciascuno può cucinare la propria torta. Si aggrappano lì perché non c'è altro modo per potersi esprimere: non li si inc... nessuno".
Scilla, al momento, non ha questo problema: il nuovo film, la collaborazione con Radio DeeJay, e il libro appena uscito 10 regole per fare innamorare (edito da Kowalski), che non è tratto dalla pellicola ma è una sorta di personalissima variazione sul tema: "Sullo schermo la storia è più romantica, su carta invece è tutto un po' più cattivo". E' proprio per promuovere la sua prima opera letteraria che Guglielmo sta girando, in questi giorni, nelle librerie di mezza Italia: in alcune città, come Genova e Napoli, la risposta dei fan è stata incredibile. E così perfino un veterano come Salemme, uno che si è formato in teatro alla scuola del grande Eduardo De Filippo, non nasconde un moto d'invidia: "Ai miei tempi dovevo fare chilometri in pullman per raggiungere palcoscenici dove ci vedevano al massimo trenta persone... oggi invece puff! In un attimo hai milioni di spettatori".