Pestato in strada per uno sguardo è morto dopo 10 giorni di agonia

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DioEsiste
view post Posted on 26/2/2012, 09:13     +1   -1




Pestato in strada per uno sguardo
è morto dopo 10 giorni di agonia



L’immigrato era stato aggredito da un 16enne ubriaco in via Baldinucci. La vittima
non conosceva il ragazzo che l’ha massacrato a calci e pugni dopo averlo inseguito


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L’agonia di Hu Ke Cang è finita dopo 10 giorni all’ospedale Niguarda. L’uomo, un immigrato cinese di 55 anni, nella notte tra sabato e domenica 12 febbraio era stato picchiato selvaggiamente in via Baldinucci, tra Bovisa e Dergano, da un ragazzo ecuadoriano di 16 anni che neppure conosceva. Il giovane, S.B.W.J., quella sera aveva bevuto molto e all’interno del Will bar, nella stessa via, si era impegnato in un ripetitivo ed estenuante corteggiamento («piuttosto pesante e fastidioso», verrà raccontato ai poliziotti quella notte) nei confronti di una ragazza italiana che era uscita insieme al fratello e ad altri amici e conoscenti.

All’una e un quarto della notte, Hu Ke Cang ebbe la sfortuna di passare in via Baldinucci pochi istanti dopo che il gruppetto di giovani era uscito dal locale. C’erano la ragazza, suo fratello, altri tre ragazzini italiani di cui uno solo maggiorenne, e l’ecuadoriano. Che surriscaldato dal suo corteggiamento respinto stava cominciando a diventare ostile verso tutti, e se la prese con il cinese che passava a pochi metri di distanza. Lo accusò di aver lanciato un’occhiata interessata verso la ragazza dicendogli: «Che hai da guardare la mia donna?».

Il signore cinese intuita la situazione si diede alla fuga anziché tentare di dare spiegazioni al ragazzo: dato il suo evidente stato di alterazione gli doveva essere sembrato inutile. Hu Ke Cang ha corso più veloce che poteva, ma l’ecuadoriano gli è saltato addosso
afferrandolo e spingendolo contro il muro di un palazzo. Il cinese provando a divincolarsi perse l’equilibrio e cadde a terra con il ragazzo addosso, picchiando la testa e perdendo conoscenza mentre l’ecuadoriano continuava a colpirlo con pugni e calci, provocandogli diverse fratture gravi al volto e alla mascella, e lesioni alla colonna vertebrale.

Tre dei ragazzi italiani presenti, visti i colpi sferrati contro un uomo inerme e privo di sensi, avevano tentato di fermare l’ecuadoriano. Andando a prenderlo per le braccia per tentare di trascinarlo via si erano resi conto che la situazione dell’uomo era gravissima. Impauriti scapparono tutti, anche l’ecuadoriano, che smise di picchiare troppo tardi. I poliziotti lo arrestarono poco dopo, a casa, dove trovarono anche i suoi vestiti e le scarpe sporchi di sangue. Il ragazzo, 16 anni, è rinchiuso da allora al carcere minorile Beccaria. Era accusato di tentato omicidio, ora l’accusa diventa omicidio volontario.
 
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