Se fossimo su Star Treck si chiamerebbero nano-sonde, macchine infinitesimali create dai "Borg". Nella realtà contemporanea che, non ha nulla da invidiare alla migliore fantascienza, si tratta di nano-robot di Dna capaci di rilasciare piccoli carichi di molecole all'interno delle cellule e di influenzarne il comportamento: i prototipi, sono ispirati alla tecnica di realizzazione degli origami, perché così assemblate, le strutture possono andare a colpire con grande precisione singole cellule malate, trasferendo al loro interno medicinali o pacchetti di istruzioni, come quelle che spingono al suicidio le cellule tumorali. La struttura di questi nano-robot è costituita da un cilindro cavo diviso in due parti che, come le valve dei molluschi, sono tenute insieme su un lato da una cerniera; al loro interno viene alloggiato il carico.
Il nano-robot e' completato da alcuni speciali lucchetti di Dna in grado di identificare le proteine presenti sulla membrana delle cellule; una volta individuato il bersaglio corretto, i nano-robot modificano la loro struttura aprendo la parte cilindrica e liberando così il carico. Il nano-robot, realizzato grazie a un particolare software in grado di manipolare le molecole, è largo 35 milionesimi di millimetro e lungo 45 milionesimi di millimetro.
Finora, la "nano sonda" e' stata sperimentata su due differenti tipi di cellule cancerogene, quelle del linfoma e della leucemia, attivandone l''interruttore del suicidio' e provocandone in questo modo la morte.
Questo nuovo nano-robot, il primo basato sulla tecnica dell'origami di Dna, utilizza frammenti di anticorpi per trasmettere messaggi programmabili alle cellule e indurre risposte al sistema immunitario in maniera controllata.
Inoltre, il sistema di riconoscimento del bersaglio risulta molto efficiente in quanto è in grado di riconoscere le singole proteine presenti sulla membrana che caratterizzano i diversi tipi di cellule.Si tratta di un grande passo in avanti per la generazione di dispositivi intelligenti in grado di somministrare farmaci in maniera precisa. La ricerca è stata realizzata dall'Istituto Wyss dell'Università di Harvard e pubblicata su Science. ''Siamo finalmente in grado di integrare le complesse funzioni di rilevamento e di funzionalità in nanostrutture'', ha spiegato George Church, uno dei responsabili della ricerca.
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