Olimpiadi 2020 a Roma: i cinque motivi economici del no di Monti

« Older   Newer »
  Share  
_The Kogs_
view post Posted on 15/2/2012, 18:34     +1   -1




Credibilità in Europa e colpi bassi da Berlino
A convincere il premier, stando ai retroscena, è stato il ministro degli Affari Europei Moavero, secondo cui bisognava evitare che fosse messa in dubbio la “percezione” positiva faticosamente guadagnata sia nei mercati (basta guardare i livelli dello spread che sono vistosamente calati dai record di novembre) sia presso le istituzioni Ue. Bruxelles, infatti, avrebbe potuto interpretare la candidatura “come un prematuro rilassamento della politica di consolidamento dei conti pubblici”. Senza contare che Monti ha parlato di rischio di “colpi bassi internaizonali”, raccontando che Berlino sostiene la candidatura di Istanbul e Parigi di Tokyo.

I costi per lo Stato? Più tasse.
Secondo Monti la candidatura avrebbe inoltre “compromesso le prospettive di crescita”. Firmare la lettera di garanzie per il Comitato olimpico internazionale avrebbe spinto il governo a un impegno finanziario “pressoché illimitato”, esponendo l’Italia a nuovi rischi. Secondo il piano elaborato dalla Commissione compatibilità economica, la spesa complessiva sarebbe stata di 9,8 miliardi di euro, compresi 1,6 miliardi per l’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino. Di questi, circa 4,7 miliardi sarebbero dovuti essere coperti dal pubblico, di cui 100 milioni di spesa effettiva e 4,6 miliardi con un maggiore gettito erariale.

Il (pessimo) esempio di Atene.
Il termine di paragone, del resto, non era dei più felici: Atene, capitale di uno Stato ormai in bancarotta. La Grecia, infatti, per le olimpiadi del 2004 ha speso il doppio rispetto alla previsione iniziale, passando da 4,5 miliardi a circa 9, di cui la metà sostenuti dallo Stato, che avrebbe dovuto mettere sul piatto solo 2,5 miliardi.

Pochi introiti rispetto alle spese.
Ma il problema, come per ogni investimento, non sono solo le spese, ma soprattutto il ritorno economico. Gli introiti per Atene 2004 furono inferiori alle attese: 600 milioni dagli sponsor più 1 miliardo dai diritti televisivi a fronte di una spesa di 8,9 miliardi. Stessa storia per Londra, che ospiterà i giochi quest’anno: gli incassi previsti superano a stento i 4 miliardi di sterline, soprattutto per i diritti televisivi, rispetto a una spesa che doveva essere di 2,3 miliardi, ma che alla fine è lievitata di dieci volte.

Sostenibilità finanziaria.
Monti, grazie all’analisi sull’imprevedibilità dei costi, ha concluso che l’impegno per il nostro Paese sarebbe stato insostenibile. Il rischio, infatti, guardando gli esempi delle altre capitali sarebbe stato quello di vedere raddoppiare, come minimo, la spesa preventivata di 4,7 miliardi. Una situazione che un paese fortemente indebitato come il nostro, finito al centro dei riflettori della finanza internazionale, non avrebbe potuto permettersi, anche se con le Olimpiadi soo stati stimati 170.000 posti di lavoro in più, con una crescita del Pil dell’1,4% nel periodo 2012 – 2025.
 
Top
Death The Kid¬
view post Posted on 17/2/2012, 14:12     +1   -1




Monti ha ragione. Non mi sembra il caso
 
Top
1 replies since 15/2/2012, 18:34   20 views
  Share