| La vigilia è stata molto vivace grazie a Pato e alle scaramucce tra Galliani e Moratti per Tevez . Speriamo che sia altrettanto scoppiettante e con meno bluff la partita che stimola domande cui proviamo a dare risposta. Milan e Inter sono divise da 8 punti e tra loro ci sono altre 3 squadre eppure il derby è considerato fondamentale per il campionato, quasi che fosse tornato ad essere un affare tra loro. C’è molta suggestione. Sarà che il Milan è favorito per lo scudetto. Sarà che all’Inter si fatica a dare un buffetto e sbatterla nel ripostiglio delle scope ricordando che molti dei suoi uomini due anni fa vinsero tutto e dimenticando che il tempo usura. La rimontina dei nerazzurri ha riacceso la leggenda di Ranieri, l’aggiustatore che ripara ciò che è rotto anche se alla lunga l’oggetto si spacca di nuovo. C’è insomma una certa voglia di Inter per rimpolpare la lotta per il titolo e per smorzare la corsa del Milan che dura da 12 giornate a passo da bersagliere. Persino la Juve per una domenica si tura il naso e spera nei nerazzurri. Questione di interesse non certo di feeling.
Ha ragione Allegri a dire che è il derby della svolta o Ranieri a smorzare le attese?
La svolta, se ci sarà, riguarda l’Inter sia per il distacco in classifica (5 o 11 punti) che per le implicazioni psicologiche: la sconfitta smorzerebbe i freschi entusiasmi, la vittoria li accentuerebbe e i nerazzurri tornerebbero in corsa almeno per il secondo posto. Per il Milan l’impatto sarà minore.
Le due squadre sono in fase positiva. Chi sta meglio?
Il Milan ha mediamente 5’ di possesso palla più dell’Inter, ha giocato un centinaio di palloni in più, ha più tiri, più gol fatti e meno subiti. Tuttavia non lo vediamo favorito largamente come indicano osservatori e bookmakers. Allegri deve rattoppare il centrocampo e in difesa pesa come un macigno l’incognita sulle condizioni di Thiago Silva perché i sostituti valgono la metà. L’Inter invece è al completo, tranne Stankovic che non è più fondamentale.
L’«effetto Pato» avrà ripercussioni nel Milan?
Il primo effetto è stato il rinnovo immediato del contratto di Allegri per tenerlo tranquillo e dargli più forza con i giocatori, ai quali nessuno può levare dalla testa la convinzione che Berlusconi sia intervenuto per ragioni famigliari. La gestione del brasiliano si complica. «Il rapporto tra noi è sempre stato ottimo e professionale», assicura Allegri. I precedenti direbbero di no e anche i compagni di squadra non avrebbero gradito la commedia del ragazzino che prima flirta con il Psg e poi resta perché «il Milan è casa mia». Tecnicamente siamo convinti che Pato se sta bene e finalmente matura sia più utile di Tevez, perché è più veloce e ha un altissimo senso del gol.
Chi sarà l’uomo chiave?
A sceglierne uno, Ibrahimovic che è l’unico del lotto a poter cambiare da solo una partita. Il problema è che lo svedese spesso si perde nelle partite che contano. Nell’Inter incuriosisce il test di Alvarez.
Quali sono le mosse che fanno più discutere?
Una per parte. Non puntare sul tridente nel Milan, con Emanuelson dietro ai due attaccanti: Ibra più Pato o Robinho. Giocare con il solo Milito di punta e Sneijder alle sue spalle nell’Inter: Milito resterà solo contro il meglio della difesa, Nesta e Thiago Silva, mentre con Forlan seconda punta l’argentino avrebbe più assistenza e l’Inter più forza d’urto. L’impressione è che, se Ranieri deciderà davvero per il 4-4-1-1, lo farà condizionato dall’olandese che non gioca da 2 mesi ma scalpita.
Ranieri ha davvero aggiustato l’Inter?
L’ultimo mese dice di sì. La squadra ha ritrovato fiducia, ha subito solo 2 gol in 6 partite e finalmente ha convinto con il Parma. Tuttavia bisogna tarare la miniserie positiva: dopo la sconfitta in casa con l’Udinese (3 dicembre), l’Inter ha vinto con Fiorentina, Cesena, Lecce e Parma, cioè tre squadre di fondo classifica più i viola dal rendimento molto alterno. Valuteremo i nerazzurri alla prova di una grande squadra ricordando che l’Inter ha una statistica impietosa contro le più forti: ha affrontato 4 delle prime 7 in classifica perdendo in casa con Napoli, Juve e Udinese, pareggiando alla 3ª giornata (c’era in panchina Gasperini) a San Siro con la Roma.
Qual è il risultato più auspicabile per le rivali delle milanesi?
Alla Juve sperano che il Milan perda. Non è detto che sia la soluzione migliore per i bianconeri e per chi lotta per un posto in Coppa. L’Inter è la squadra meglio equipaggiata per arrivare, se non allo scudetto, al secondo o al terzo posto e le concorrenti dovrebbero augurarsi che non prenda entusiasmo. Un pareggio frenerebbe entrambe.
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