Tanto rumore porta, molto spesso, a sentire in modo distorto le cose. Troppo rumore da' fastidio e irrita. E quando si parla di Apple, nel caso specifico di iPhone, il rumore è decisamente assordante.
Ci troviamo a settimane di distanza dal lancio del prossimo e nuovo terminale dell'azienda dalla mela morsicata e, anche se non sappiamo quando realmente arriverà, una cosa è certa: farà parlare di sé. Nel bene, nel male, farà parlare di sé. In mezzo a tutto questo trambusto di informazioni, questo rincorrersi di indiscrezioni e apparire di rendering più o meno accreditati vogliamo allora provare a fare il punto, analizzando con spirito critico, oggettività e calma quanto è emerso nelle passate e settimane e cosa, quindi, è lecito attendersi dal nuovo terminale targato Apple.
Il silenzio che Apple è solita tenere, con estrema maestria, in occasione dei suoi lanci prodotto alimenta in modo diretto il crescere delle indiscrezioni. Ma non solo. Dimostra anche quanto l'azienda sia in grado di controllare il flusso delle informazioni e, soprattutto, mantenere in estrema segretezza i propri prodotti.
Per capire come faccia Apple a mantenere tutto questo riserbo circa i propri prodotti, portiamo un esempio piuttosto emblematico, emerso ai favori di cronaca nei giorni scorsi. Businessinsider, noto portale di informazioni tecnologica, ha infatti avuto la possibilità di parlare con un importante sviluppatore di app per iPad, che ha raccontato quale sia stata la sua esperienza. Come spesso accade è importante per le aziende fornire, prima del lancio, i propri nuovi dispositivi agli sviluppatori: solo toccando con mano e provando direttamente si può avere la certezza che una data applicazione funzioni. E questo, ovviamente, avviene anche per Apple.
Ecco allora che lo sviluppatore di cui sopra si è trovato ad avere in mano due iPad prima della data di lancio ufficiale: per poterci riuscire, però, ha dovuto piegarsi alle ferree regole Apple. Le richieste dell'azieda di Cupertino prevedono una stanza che non abbia finestre, cui loro stessi cambieranno la serratura. Ma non solo.
Solo tre sviluppatori, oltre allo sviluppatore che racconta la sua esperienza, avevano accesso alla stanza. Apple ha preteso i nomi degli sviluppatori e i numeri di previdenza sociale degli interessati: i dispositivi sono stati successivamente assicurati alle scrivanie con apposite catene di sicurezza. Come ulteriore precauzione, inoltre, i dispositivi sono stati messi in cornici personalizzate, per non rivelare la forma finale; come ultima forma di protezione Apple ha scattato fotografie dell'ambiente di lavoro, focalizzandosi sulle superfici: qualora fossero comparse in rete scatti esclusivi, sarebe stato così possibile arrivare facilmente al responsabile.
Questo breve racconto riesce a far capire perchè, dei prodotti Apple, non si sappia molto fino al debutto ufficiale. Nelle prossime pagine andremo ad analizzare alcuni aspetti emersi nel corso delle settimane, cercando di dare una forma al futuro smartphone Apple.
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