Afterhours

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Faith-Mysterion
view post Posted on 27/10/2011, 15:20     +1   -1




Gli Afterhours sono una band indie rock italiana, formatasi a Milano nella seconda metà degli anni ottanta.

Gli Afterhours sono attualmente una delle band più influenti del rock alternativo in Italia e Manuel Agnelli è considerato una delle personalità di punta di questo genere musicale (ideatore, tra l'altro, del festival itinerante "Tora! Tora!" che dal 2001 al 2005 ha proposto molti dei gruppi più interessanti del circuito underground italiano, produttore dei primi album di Cristina Donà, degli Scisma, dei Pitch, di Solo un grande sasso dei Verdena, di Club privè dei Massimo Volume, collaboratore in svariati progetti musicali italici e non).

L'attuale formazione è composta da Manuel Agnelli, leader e voce del gruppo, Giorgio Prette (batteria), Giorgio Ciccarelli (chitarra e tastiere), Roberto Dell'Era (basso), Rodrigo D'Erasmo (violino) e Xabier Iriondo (chitarra).


Gli Afterhours nascono ufficialmente nel 1986 da un'idea di Manuel Agnelli. Al suo esordio il gruppo era composto da egli stesso, leader e voce del gruppo, Paolo Cantù alla chitarra (precedentemente chitarrista dal gruppo industrial Tasaday), Lorenzo Olgiati al basso, Alessandro Pelizzari alla batteria, poi sostituito da Max Donna. Il nome del gruppo voleva essere un omaggio ai Velvet Underground di Lou Reed, è loro infatti l'omonima canzone (After Hours). L'esordio avviene con il 45 giri My bit boy (del 1987), il quale sarà seguito, un anno più tardi, dall'LP All the Good Children Go to Hell (anche questo, come il precedente lavoro, vedrà la luce per l'etichetta Toast Records): un disco all'insegna di un rock crudo e ombroso ed ancora acerbo, costituito da canzoni scritte in toto da Manuel Agnelli (tranne una reinterpretazione di Green River dei Creedence Clearwater Revival, che viene presentato a Torino ai primi di luglio con un grande concerto al parco della Pellerina tenuto insieme a due gruppi compagni di etichetta, gli Statuto e i Powerillusi.)

Il 1990 è un anno importante per la band, a cominciare dal cambio di etichetta: gli Afterhours passano dalla Toast Records alla Vox Pop. Nello stesso anno il gruppo partecipa all'album tributo ai Joy Division edito dalla Vox Pop Something about Joy Division con la rilettura della canzone Shadowplay, reinterpretata in chiave acustica. Ma soprattutto il 1990 è l'anno del primo album: During Christine's Sleep, caratterizzato da atmosfere introspettive e sofferte, in un gioco di chiaroscuri che comunque non disdegnano determinati passaggi ruvidi.

Dopo il mini LP Cocaine Head del 1992, primo lavoro con Giorgio Prette alla batteria e che vede la presenza di Cesare Malfatti alla chitarra,[3], gli Afterhours ritornano in studio per registrare l'album Pop Kills Your Soul che vedrà la luce nel 1993. Un lavoro quest'ultimo più maturo dei precedenti, con le sue forti chitarre che a tratti lasciano spazio ad aperture verso il pop e soventi divagazioni acide (merito anche del nuovo chitarrista Xabier Iriondo). Il risultato è buono e le canzoni interessanti non mancano, tanto che alcune saranno riprese e tradotte nel successivo album: si intitolerà Germi) e sarà il loro primo disco in italiano.

Nel 1995 gli Afterhours cantano per la prima volta in italiano, proponendo una interpretazione ben riuscita di Mio fratello è figlio unico che viene inclusa nel disco tributo a Rino Gaetano (e successivamente nel loro successivo album Germi), alla quale segue La canzone popolare per l'album tributo a Ivano Fossati.

È proprio con l'album Germi (1995), il primo cantato in italiano, che emergono chiaramente le caratteristiche tipiche che faranno la fortuna della band: suono diretto, talvolta con inaspettate aperture melodiche, talvolta squisitamente punk, ispirazioni noise, psichedeliche, post-punk e post-grunge, ma anche extra-musicali con elementi burroughsiani e dadaisti, liriche anarchiche, a volte sarcastiche, beffarde, e sensuali. È album molto sperimentale e dirompente, quello dove l'uso del cut-up alla Burroughs viene usato forse in modo più massiccio.

Intanto arriva la consacrazione definitiva degli Afterhours quando Mina inserisce nel suo album Leggera una reinterpretazione di Dentro Marylin dell'album Germi, reintitolata Tre volte dentro me.

A distanza di due anni, la band produce quello che molti considerano il loro capolavoro: Hai paura del buio? (1997) è un lavoro più eclettico di Germi. In esso converge la furia hardcore (Lasciami leccare l'adrenalina e soprattutto Dea) il pop melodico (Voglio una pelle splendida), la sperimentazione (gli strumentali), il grunge deciso di Male di miele, l'hard rock (Veleno), le provocazioni di Come vorrei, gli accenni di space rock (l'inizio di Pelle) e ballate acustiche molto sui generis (Simbiosi). In mezzo anche tante distorsioni psichedeliche. Ogni canzone contribuisce a creare un insieme unitario di grande impatto. Dopo questo album, il bassista Alessandro Zerilli abbandona il gruppo.

Passano altri due anni, ed è la volta di Non è per sempre (1999), che cambia notevolmente direzione rispetto ai due album precedenti. Il suono è meno ruvido e aggressivo, più ricercato con l'ingresso in pianta stabile dei violini di Dario Ciffo. Questo è un po' l'album di "evasione" del gruppo. Non che manchino pezzi memorabili: ad es. Milano circonvallazione esterna (che ricorda Frankie Teardrop dei Suicide), La verità che ricordavo (il pezzo più violento dell'album) e Non si esce vivi dagli anni '80 (sorta di anthem generazionale), L'inutilità della puntualità (ancora un pezzo ironico e anticonvenzionale), Cose semplici e banali (che fa riferimento alla poesia crepuscolare, ma solo nel titolo), accompagnati da ballad come la title-track e Baby fiducia il tutto immerso in un contesto melodico ed impalpabile.

Dopo Non è per sempre, Manuel Agnelli ha modo di dedicarsi a vari progetti sia editoriali (Il meraviglioso tubetto) che musicali (collaborazione con Emidio Clementi, leader dei Massimo Volume nel progetto Gli agnelli clementi). Nel 2001 esce il doppio live Siam tre piccoli porcellin con un cd elettrico ed un cd acustico registrato nei teatri, che contiene anche l'inedito La sinfonia dei topi; viene inaugurato poi il progetto "Tora! Tora!", festival itinerante che riunisce il meglio della scena alternative italiana (progetto applaudito anche dal creatore del Lollapalooza, il Perry Farrell dei Jane's Addiction/Porno for Pyros). Ma l'anno dopo arriva una svolta, anche se in negativo: Xabier Iriondo, chitarrista ed elemento importantissimo per la band, che aveva contribuito notevolmente soprattutto per le bizzarrìe dei primi due album in italiano, lascia per dedicarsi ad altri progetti, come i Six Minute War Madness e gli A Short Apnea.

E con l'uscita nel 2002 di Quello che non c'è il sound degli Afterhours cambia e si evolve ancora, soprattutto per la mancanza di Xabier Iriondo, che il gruppo decide di non rimpiazzare con un nuovo membro ufficiale ma con un turnista a tempo pieno: Giorgio Ciccarelli, leader dei Sux!, altra band dello scenario alternative italiano.

Ne esce un album ancora più levigato negli arrangiamenti, il suono si fa più intimista, e l'ironia nei testi dei primi album lascia spazio ad un senso di vuoto e di rassegnazione. I violini psichedelici di Dario Ciffo sono onnipresenti e il suono è decisamente più denso. È l'album più cupo nella carriera degli Afterhours (il titolo già la dice lunga): il leitmotiv è la perdita dei valori e l'assenza di punti di riferimento, nonché di ogni speranza, così come espresso da Manuel in un'intervista sul disco. Scompaiono i testi volutamente naif degli esordi, soppiantati da liriche molto personali e disilluse. Non c'è una sola frase di speranza. Tutto è finito, rimane solo una desolazione senza futuro. Manuel rende anche omaggio all'amico Emidio "Mimì" Clementi, con un pezzo (Ritorno a casa) e con un riferimento esplicito nella canzone Bye Bye Bombay. Riferimenti al viaggio in India fatto con Emidio si trovano anche in Varanasi Baby (Varanasi altro non è che Benares, luogo sacro dell'induismo e del buddismo) ed in Bye Bye Bombay.

L'album, trascinato dal singolo Non sono immaginario, ottiene un clamoroso successo di pubblico e si piazza addirittura al 4º posto nelle classifiche di vendita. Inizia, per il quartetto milanese, un lungo tour che li vedrà affiancati in alcuni casi dai Mercury Rev (nel 2002) e dai Twilight Singers di Greg Dulli (nel 2004), due band alternative americane.

Nel 2005 esce Ballate per piccole iene. Pubblicato con 4 copertine diverse, risulta essere un successo di pubblico ancor più clamoroso dell'album precedente, dato che si posiziona al 2º posto nelle classifiche. Viene anche pubblicato in versione "export" in lingua inglese col nome di Ballads for Little Hyenas, con l'aggiunta di due pezzi. Nell'album i temi di Quello che non c'è vengono ripresi ed ampliati. Gli Afterhours, confermandosi band che nasce e vive dal vivo, tornano in tour, che li porterà nel 2006 negli Stati Uniti ed in Germania, accompagnati ancora una volta da Greg Dulli (ex Afghan Whigs) e, nella data di Roma del 11/9 al Villaggio Globale, anche da Mark Lanegan (ex Screaming Trees), a testimononianza dell'importanza della band milanese non solo sulla scena italiana. L'album viene consacrato da un world tour che vede impegnati gli Afterhours in diverse date negli Stati Uniti accompagnati dall'ormai amico Greg Dulli. Questo album, e questo tour, vedono l'ingresso nel gruppo del cantautore milanese Roberto Dell'Era che nel gruppo suona il basso, al posto di Andrea Viti.

Formazione attuale

Manuel Agnelli - voce, chitarra e tastiera
Xabier Iriondo - chitarra (1992-2001) (dal 2010)
Giorgio Prette - batteria (dal 1992)
Giorgio Ciccarelli - chitarra, tastiera (dal 1999)
Roberto Dell'Era - basso (dal 2005)
Rodrigo D'Erasmo - violino (dal 2008)